Green&Project
Perché programmare la sistemazione del giardino dopo le vacanze?
Con l'arrivo dei grandi caldi di luglio e agosto molte persone pensano che ormai il tempo per sistemare il terrazzo/giardino sia finito e che bisognerà aspettare la prossima primavera per poter mettere mano alla nostra zona verde.
In realtà uno dei periodi migliori (se non il migliore in assoluto) è proprio la fine dell'estate. Dalla fine di agosto si può iniziare a lavorare in maniera intensa nel giardino in modo da creare una zona verde da sfruttare già durante l'autunno ma soprattutto dalla prossima primavera.

In primo piano Echinacea purpurea, dietro Germanium 'Rozanne' e spighe di Stipa ichu fotografati dopo soli 7 mesi dall'impianto autunnale.
Ma perché proprio dalla fine dell'estate? Non c'è il rischio che le piante si rovinino o muoiano con l'arrivo dell'inverno? Il motivo per cui il periodo che va dalla fine dell'estate e che prosegue per tutto l'autunno come lasso di tempo ideale per creare un nuovo giardino/terrazzo è dato proprio dalla presenza dell'inverno. Dopo aver sistemato le piante nel terreno queste ultime avranno pochissimo tempo in cui le temperature saranno ideali per la loro crescita vegetativa, di conseguenza le loro dimensioni aumenteranno in modo esiguo prima dell'arrivo delle basse temperature invernali. In questo periodo di freddo le nostre piante si concentreranno ad accrescere il loro apparato radicale all'interno del terreno, per poi, con l'arrivo della successiva primavera, aver già acquisito le capacità necessarie per assorbire grandi quantità di acqua e poter così crescere in maniera molto vigorosa e robusta.

Il posizionamento delle piante sul terreno ad ottobre 2019 nel giardino "Arluno".
L'accrescimento dell'apparato radicale durante il periodo invernale fa si che allo scoppio della primavera successiva le nostre piante abbiano sicuramente delle esigenze idriche minori rispetto ad una pianta posizionata in primavera/estate. Di conseguenza anche l'uso degli impianti di irrigazione automatica (o dei nostri annaffiatoi) sarà sicuramente limitato, portando un risparmio sia economico ma anche ambientale, riducendo così lo spreco di acqua, aspetto da non sottovalutare mai. L'uso di una minor quantità di acqua per le nostre piante le renderà anche più "forti" e in grado di resistere meglio ai cambiamenti climatici e a tutte le avversità legate al mondo dei vegetali.

Dopo soli 7 mesi le piante hanno coperto tutto il terreno.
Un esempio lo trovate sul nostro sito www.greenandproject.com con il progetto "Arluno", realizzato a ottobre 2019 e fotografato a giugno 2020. In circa 7/8 mesi la crescita delle piante è stata esponenziale, con cure minime e bagnature effettuate dalla primavera SOLO se non vi erano piogge per periodi superiori a 15 giorni. Uno dei motivi dell'ottimo risultato ottenuto è la qualità delle piante fornite da "Il Peccato Vegetale", nostri partner nella realizzazione e progettazione di giardini e terrazzi. www.ilpeccatovegetale.it